Quando all’improvviso, che è che non è, Arlecchino smette di recitare e, voltandosi verso il pubblico e accennando colla mano qualcuno in fondo alla platea, comincia a urlare in tono drammatico:
- Numi del firmamento! Sogno o son desto? Eppure quello laggiù è Pinocchio!...
- E’ Pinocchio davvero! – grida Pulcinella
- Pinocchio, vieni quassù da me, - grida Arlecchino, - vieni a gettarti fra le braccia dei tuoi fratelli di legno!
A questo affettuoso invito Pinocchio spicca un salto, e di fondo alla platea va nei posti distinti; poi con un altro salto, dai posti distinti monta sulla testa del direttore d’orchestra, e di lì schizza sul palcoscenico. (Carlo Collodi, “Le avventure di Pinocchio", capitolo X).
E’ un omaggio alla illustrazione di Jacovitti quella che vede la prima apparizione di ArlecCodino nel volume uno di Pinturocchio.
Giocatore dotato di grandissima fantasia e di eccellenti doti tecniche, è universalmente considerato tra i migliori centrocampisti offensivi di ogni tempo.
Nel 1993 ha ricevuto il Pallone d'Oro, è al quinto posto della classifica storica dei marcatori di serie A, con 205 reti ed è inoltre l'unico calciatore italiano ad aver segnato in tre diverse edizioni dei Campionati Mondiali di calcio (1990, 1994 e 1998).Ha indossato 56 volte la maglia della Nazionale, segnando 27 reti (quarto marcatore azzurro di sempre).
L’avventura con il circo dei burattini bianconeri comincia dopo i mondiali del 1990 e durerà 5 anni (segnando 78 reti).
Sono gli anni della sua consacrazione internazionale, tanto che vincerà uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa Uefa.
Non entrerà però mai nel cuore dei dirigenti bianconeri e nemmeno del tutto in quello dei tifosi.
Per di più è impossibile nascondere una certa rivalità con il nostro Pinturocchio, che vediamo esordire, in quegli anni, nel circo bianconero.
L’incontro tra i due, infatti, crea subito scintille…
In questa vignetta tratta dal primo albo di Pinturocchio vedete in ordine: la FataTrap, PulCirello, Pinturocchio che sta salendo sul palco del circo di Moggiafuoco e per l'appunto ArlecCodino.
L'idea iniziale, soprattutto alla luce dell'intera carriera del codino più famoso del mondo, era di cucirgli addosso un vestito da Arlecchino formato da pezzi delle maglie di Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia.
Quando Mauro ha minacciato di abbandonare per sempre la serie, Davide ha capito che era un'idea un po' complicata da realizzare graficamente, e ha convenuto sulla bellezza della semplice maglia a scacchi bianchi e neri.
Molteplici sono le strisce che vedono i due antagonisti.
Questa è una, dal volume due di Pinturocchio.